Trois Jours de résidence pour créer cette version #S de Fall fell fallen, pour lieux étranges ou non dédié comme on dit désormais, ici dans les ecuries du chateau de Racconigi près de Turin. Une version plein feux, plus brute et épurée que la version salle, plus proche des prémisses de Fall fell fallen. Tres bien reçue par le public et la presse italienne et française venue pour l’occasion.
Theatro a Corte
Presse
Le JDD.fr
A Racconigi, Lonely Circus avait adapté pour le lieu Fall, fell, fallen, fascinant exercice d’équilibre de Sébastien Le Guen associé à une partition sonore originale à plus d’un titre!
Compagnie Lonely Circus, France / Cirque
Fall, fell, fallen, une performance physique originale installée sur un plateau identique à un ring sans les cordes de délimitation. En bout de scène, Jérôme Hoffmann s’agite sur une base musicale composée d’étranges éléments émettant des sons venus d’ailleurs. Pendant ce temps, Sébastien Le Guen s’essaie à des recherches d’équilibre sur des planches, des bastaings en bois, une slackline. La concentration est mise à rude épreuve, l’engagement physique de Le Guen en témoigne. Que veut-il exprimer dans les numéros d’équilibres successifs présentés ? Très certainement le dépassement de l’homme face à des obstacles insurmontables. Les contourner ou les affronter ? L’artiste montre le chemin, volonté, audace, suée à l’appui. Guidée par la création musicale de Jérôme Hoffmann, Sébastien Le Guen s’attache à montrer le rapport de force de l’homme face à des situations frôlant le danger. Une belle performance réalisée dans les écuries royales du château de Racconigi.
Teatropersinalta.it
La seconda performance della giornata si svolge, invece, in un interno, probabilmente una stalla della scuderia, dove la coppia di artisti – Jérome Hoffmann e Sébastien Le Guen, ovvero il collettivo Lonely Circus – presenta la propria opera, dal titolo indicativo Fall, Fell, Fallen #S, dedicata all’azione corporea e alle sue interazioni col suono, con la musica e con i materiali. Il funambolo Le Guen mette in scena il proprio corpo alle prese con innumerevoli cadute ed è il soggetto stesso che costruisce i supporti dai quali è condannato a cadere, sfidando continuamente la forza di gravità dominata nel corso dello spettacolo. Proprio il costume dell’attore, vestito in abito elegante, sembra fare riferimento alla condizione dell’individuo borghese nel mondo contemporaneo, continuamente abbattuto e colpito da elementi che lui stesso ha contribuito a creare, mentre risulta di grande impatto e suggestione l’accompagnamento sonoro di musica concreta che Hoffmann definisce a partire dai legni, dai metalli e dai nastri adottati per i numeri acrobatici. La performance diventa così, da un lato, un’ovazione alla caduta, intesa come momento rivelatore nel quale il corpo prende coscienza dei suoi limiti, e, dall’altro, continuo tentativo di riscatto da quegli stessi limiti attraverso la propria fisicità come mezzo da opporre alla rigidità del mondo esterno.
DELTEATRO.IT
Ci pensa infine l’aitante funambolo francese Sébastien Le Guen, in arte Lonely Circus, accompagnato dallo stralunato ma geniale “rumorista” Jérôme Hoffmann, a rialzare il tasso adrenalinico del pomeriggio trascorso a Racconigi con la performance Fall, Fell, Fallen #S, che unisce con originalità equilibrismo ed esotismo musicale, riuscendo a trasformare la fettuccia sulla quale danza a un metro da terra in corda armonica che vibra a tempo con la base ritmica, procurata dal vivo con “strumenti” improvvisati come rondelle e barre filettate o suoni campionati. Un “tappeto” sonoro che non si limita a sottolineare i passaggi più ricchi di pathos della performance ma “dialoga” proficuamente con l’artista. Grazie a qualche asse di legno e un po’ d’acqua saponata lasciata cadere su una pedana, Le Guen è un novello Sisifo che costruisce percorsi accidentati sui quali avventurarsi senza tuttavia giungere mai a una svolta. Un continuo costruirsi e sfasciarsi di ostacoli e impedimenti che rappresenta forse una metafora dell’uomo contemporaneo.
DELTEATRO.IT